Antonio è nato
a) A Catania
b) A Roma
c) In Francia
Catania è
a) In Campania
b) In Sardegna
c) In Sicilia
Antonio ha la fama di essere
a) Molto ricco
b) Non bello ma affascinante
c) Un Don Giovanni
Antonio è
a) Molto virile
b) Troppo sensibile
c) Antisociale
La società di Catania è
a) Superoministica
b) Democratica
c) Matriarcale
La moglie di Antonio si chiama
a) Angela Magnano
b) Barbara Puglisi
c) Barbara Bronte
Il cugino di Antonio si chiama
a) Alberto
b) Edoardo
c) Salvatore
Suo padre dice che
a) Ha avuto tre donne in una notte sola
b) Ha avuto nove donne in una notte
c) Ha avuto solo una donna nella sua vita
Antonio considera Barbara come
a) Un angelo
b) Un demone
c) Una donna poco attraente
Il padre
a) Capisce il problema di Antonio
b) Non capisce che Antonio è diverso da lui
c) È molto gentile
La madre
a) Intuisce il problema di Antonio
b) Non parla mai
c) È confusa
L’attore che interpreta Antonio si chiama
a) Antonello da Messina
b) Pier Paolo Pasolini
c) Marcello Mastroianni
L’attrice che interpreta Barbara è
a) Sofia Loren
b) Claudia Cardinale
c) Rina Morelli
SCENE
L’inizio del film
1. Antonio e una donna, a letto
Donna [in lacrime]: Non ti piaccio! Perché hai voluto venire con me se non ti piaccio? Se non riesco a farmi amare? Io mi accontentavo anche solo di vederti, di starti vicino. L’altro giorno hai dimenticato sulla mia macchina una lettera di tuo padre. L’ho letta.
Antonio: Quale lettera?
Donna: Quella in cui ti dice che devi tornare a Catania e cominciare di pensare a sposarti.
Antonio: Non può essere vero, la calligrafia di mio padre non la capisco neanche io.
Donna: Io non voglio sposarti, voglio solo che stiamo vicini! Vicini! Sì, Antonio, non andartene via. Non ti chiederò niente, sta’ sicuro, sta’ tranquillo, da me non avrai nessun fastidio. Non sono come le altre.
Antonio: Eppure anche tu sei come le altre.
Donna: Che cosa vuoi dire? Tu non sai quello che dici. Sono venuta da te disposta a tutto perché ti amo ma sono ragazza, capisci? Sono ragazza! Il più gretto e ridicolo dei tuoi compaesani se sposasse me, non avrebbe nulla da ridire. So che le donne della tua isola quando vanno a passare la prima notte di nozze negli alberghi di Taormina sono tutte un pianto. Io non piangerei nemmeno se tu mi ammazzassi. Amore mio, ma cos’hai? Stammi vicino. Stammi vicino.
Antonio: Ma perché vuoi umiliarti? Non posso. No.
Donna: Antonio, perché non puoi? Perché non puoi? Perché?
[Antonio se ne va e la donna scoppia a piangere]
2. Antonio legge i primi versi in un libro e poi recita gli altri versi a memoria
“Un giorno ti lasciai per un interno folle miraggio e me ne andai lontano.
E me ne andai per ogni suolo estraneo, cercando amore.
E l’amore cercai l’estate e l’inverno.
E sempre andai cercando amore.
Corsi cercando amore, ma l’amor non scorsi ed a casa tornai malato in cuore.”
3. Antonio e Barbara
Antonio: Barbara, amore mio. Buongiorno.
Barbara: Buongiorno Ninuzzo.
Antonio: Come sei bella. Sei ogni giorno più bella. Tu non sei di questo mondo, sei un angelo.
Barbara: Me l’hai detto tante volte che quasi ci credo.
Antonio: Mi ami, Barbara? Mi ami?
Barbara: Sei mio marito, Antonio, come potrei non amarti?
Antonio: Voglio dire, mi ami ancora? Mi ami ancora anche dopo quello che ti ha detto Francesca? Dopo che sai… Rispondimi.
Barbara: Ti amo di più. Ancora di più.
Antonio: Davvero non mi inganni, Barbara? Tu non sai quanto ti amo io. Davvero non mi inganni?
Barbara: No, non ti inganno.
Antonio: E mi amerai anche fra un anno? Sempre? Malgrado tutto mi amerai?
Barbara: Ti amerò sempre Antonio, perché dovrei cambiare? Sarai sempre il mio sposo per me.
La madre di Antonio e Barbara
Guarda questa scena e sottolinea le parti dove le donne usano passato prossimo e imperfetto. Parliamo insieme delle differenze tra passato prossimo e imperfetto.
Barbara: Perdono mi deve chiedere Antonio per l’offesa.
Rosaria: Ma che dici? Che stai dicendo? Ma perché ti ha offesa Antonio?
Barbara: Io gli ho voluto bene come all’anima mia e credevo che anche lui me ne volesse.
Rosaria: E perché? Non era la verità?
Barbara: No, non sono più una bambina. Ora io ho saputo.
Rosaria: Cosa hai saputo?
Barbara: Quello che una donna maritata deve sapere.
Rosaria: Spiegati.
Barbara: Antonio non mi hai voluto bene, mi ha trattata come un pezzo di legno.
Rosaria: Ma se ti portava in palma di mano… Se gli lucevano gli occhi quando ti guardava.
Barbara: Mi disprezzava.
Rosaria: Finché non mi avrai spiegato perché ti disprezzava, io dirò che questa è una scusa.
Barbara: Una scusa? E allora perché mi ha trattata così?
Rosaria: Insomma Barbara, qui siamo due donne maritate, tu non sei più una bambina. Io alla tua età avevo già un figlio di dodici anni.
Barbara: Non è colpa mia se non ho un figlio, signora.
Rosaria: Ehi ragazzina, a me non mi devi mancare di rispetto. Io sono buona e cara ma queste parole col veleno dei Puglisi dentro con me non attaccano.
Barbara: Arrivederla!
Rosaria: Aspetta! E non credere di impressionarmi. Tu puoi metterti in piedi, seduta, coricata, a testa sotto e a piedi all’aria, di qui non usciremo se non ci siamo dette la verità.
Barbara: Lei la sa!
Rosaria: Zitta! Parlo prima io. E comincio col dirti che a me quella storiella del disprezzo di Antonio non me la devi raccontare. Tu lo sai meglio di me che Antonio non ti disprezza e anzi ti vuole bene come gli occhi suoi.
Barbara: Sì, però…
Rosaria: Però niente! Gli è accaduta una disgrazia come può capitare a chiunque. E lo sai quando capita? Capita quando si vuole molto bene, quando il cuore batte troppo. Quando la persona che si ama si crede una cosa del cielo.
Barbara: Ma io non sono una cosa del cielo.
Rosaria: Aspetta che finisca di parlare! Tu non eri dentro il fuoco che non potevi aspettare ancora un po’. Non è l’aria che ti mancava!
Barbara: Speravo che lei fosse venuta a consolarmi, sapendo quello che ho sofferto.
Rosaria: Ma che cosa hai sofferto, Barbara? A me mi vieni a raccontare queste cose? Mio marito andò a fare il soldato venti giorni dopo che eravamo sposati e io sono rimasta ad aspettarlo quieta due anni, senza smanie. Ma chi ci pensava a quella cosa!
Barbara: Insomma! Non sono qui per farmi offendere da lei.